Roberta Pinotti, ministro della difesa
Roberta Pinotti, ministro della difesa

Il Ministro della difesa Roberta Pinotti ha istituito un Comitato tecnico-scientifico presieduto da Arturo Parisi, politologo ed ex ministro della difesa, con la partecipazione di magistrati e militari. Il Comitato avrà anche l’opportunità di vagliare le vicende dei 1.200 soldati italiani fucilati durante il conflitto: molti dei quali furono sommariamente passati per le armi o addirittura estratti a sorte e giustiziati per dare l’esempio.

Il Comitato ha già fatto una prima relazione al Ministro.
Il parlamentare Gian Piero Scanu ha presentato una proposta di legge firmata da altri 60 deputati.

PROPOSTA DI LEGGE
Art. 1.
1. È avviato d’ufficio, in deroga a quanto disposto dagli articoli da 178 a 181 del codice penale e 412 del codice penale militare di pace, il procedimento per la riabilitazione dei militari delle Forze armate italiane che nel corso della prima Guerra mondiale abbiano riportato condanna alla pena capitale per i reati previsti nei capi III, IV e V del titolo II del libro primo della parte prima del codice penale per l’esercito, approvato con regio decreto 28 novembre 1869.
2. Il Procuratore generale militare presso la Corte militare d’appello presenta al Tribunale militare di sorveglianza richiesta di riabilitazione in ordine ai casi documentati di condanna alla pena capitale per i quali ricorrano i presupposti di cui al comma 1, nel termine di un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge.
3. In conseguenza della riabilitazione dichiarata ai sensi del comma 1 sono estinte le pene accessorie, comuni e militari, nonché ogni effetto penale e penale militare delle sentenze di condanna alla pena capitale emesse dai tribunali militari di guerra, ancorché straordinari, nel corso della prima Guerra mondiale, ivi compresa la perdita del grado eventualmente rivestito.
Art. 2.
1. I nomi dei militari delle Forze armate italiane che risultino essere stati fucilati nel corso della prima Guerra mondiale in forza del disposto dell’articolo 40 del codice penale per l’esercito, approvato con regio decreto 28 novembre 1869, e della circolare del Comando supremo n. 2910 del 1 novembre 1916 sono inseriti, su istanza di parte presentata alMinistro della difesa, nell’Albo d’oro del Commissariato generale per le onoranze ai caduti. Dell’inserimento di cui al primo periodo è data comunicazione al comune di nascita del militare.
2. Al fine di manifestare la volontà della Repubblica di chiedere il perdono dei militari caduti che hanno conseguito la riabilitazione ai sensi della presente legge, in un’ala del complesso del Vittoriano in Roma è affissa una targa in bronzo che ne ricorda il sacrificio.
3. Il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, bandisce un concorso riservato agli studenti delle scuole medie superiori per la scelta del testo da incidere nella targa di cui al comma 2. Lo stesso testo è esposto, con adeguata collocazione, in tutti i sacrari militari.

La proposta di legge è stata assegnata alla IV Commissione difesa della Camera che nella seduta del 15 aprile 2015 ha esaminato il testo. I parlamentari dei vari gruppi hanno espresso il loro parere favorevole:

SEDE REFERENTE
Martedì 14 aprile 2015. Presidenza del presidente Elio Vito. Interviene il sottosegretario per la difesa Domenico Rossi.
Disposizioni concernenti i militari italiani ai quali è stata irrogata la pena capitale durante la prima Guerra mondiale. C. 2741 Scanu.
La Commissione inizia l’esame del provvedimento.

Giorgio Zanin (PD), relatore, introducendo l’esame della proposta di legge a prima firma del deputato Scanu, rileva che questa reca disposizioni volte ad attivare il procedimento per la riabilitazione del personale militare italiano condannato nel corso della prima guerra mondiale alla pena capitale per la violazione di disposizioni previste dall’allora codice penale militare, nonché per restituire l’onore militare e riconoscere la dignità di vittime di guerra a quanti furono passati per le armi senza processo con la brutale pratica della decimazione o per esecuzione immediata e diretta da parte dei superiori.

Evidenzia, quindi, come siano per tutti chiari l’alto valore morale e l’importanza di questa iniziativa legislativa, volta non solo a mantenere vivo il ricordo di quei fatti, ma anche a riabilitare e a onorare i militari italiani vittime dei metodi repressivi con i quali si voleva mantenere la disciplina nei ranghi dell’esercito durante il primo conflitto mondiale. Proprio in considerazione di ciò, nei giorni scorsi, in qualità di relatore, ha contattato direttamente i componenti della Commissione appartenenti ai gruppi diversi dal suo, invitandoli a sottoscrivere la proposta di legge in esame, nell’intento di creare le condizioni per giungere a una rapida conclusione dell’iter in sede referente, con l’obiettivo di ottenere l’iscrizione del provvedimento nel calendario dei lavori dell’Assemblea nel mese di maggio, in modo da poterlo auspicabilmente approvare entro o addirittura in coincidenza con la data simbolo del 24 maggio 2015, per dare così testimonianza della partecipazione attiva del Parlamento alle celebrazioni previste in occasione del centenario della prima Guerra mondiale.

Riferisce, quindi, che la proposta di legge in esame, composta da due soli articoli, oltre a disporre, all’articolo 1, la riabilitazione dei militari delle Forze armate italiane che nel corso della prima Guerra mondiale abbiano riportato condanna alla pena capitale per i reati previsti nei capi III, IV e V del titolo II del libro primo del codice penale per l’Esercito, approvato con il regio decreto 28 novembre 1869, prevede anche, all’articolo 2, misure per restituire l’onore militare a quanti furono passati per le armi, nonché una serie di iniziative volte a mantenere vivo il ricordo dei fatti oggetto della proposta di legge: tra tali iniziative merita di essere sottolineata quella rivolta agli studenti delle scuole medie superiori, che vengono coinvolti in vista della selezione del testo da incidere sulla targa che dovrà essere affissa in un’ala del Vittoriano, a Roma, con quale la Repubblica dovrà rendere evidente la sua volontà di chiedere il perdono dei caduti che saranno stati riabilitati.

Nel ribadire l’importanza e la necessità di dare corso a questa iniziativa legislativa di indubbio valore morale, auspica che il sentimento che ha animato i proponenti – che si sono sentiti in dovere di fare i conti con il passato, anche per ribadire la dignità e sacralità della vita umana – possa essere quanto più ampiamente condiviso e che si creino quindi le condizioni per una rapida approvazione della proposta di legge.

Elio Vito, presidente, dopo aver ricordato che nell’ultima riunione dell’ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, il gruppo del Movimento 5 Stelle ha sollecitato la discussione della risoluzione Basilio 7-00620, vertente sulla stessa materia della proposta di legge in esame, in quanto tendente a impegnare il Governo alla promulgazione di atti di clemenza e di riabilitazione nei confronti del soldati che persero la vita per decimazioni o esecuzioni sommarie nel corso della I Guerra mondiale, esprime l’avviso che la Commissione dovrebbe valutare se gli obiettivi perseguiti dai due atti, e certamente da tutti condivisi, possano essere raggiunti più agevolmente mediante una legge ovvero mediante un atto di indirizzo nei confronti del Governo. Ricorda infatti che il Ministero della difesa non è indifferente alla questione e che anzi nel dicembre 2014 la ministra Pinotti ha nominato un apposito comitato tecnico-scientifico con il compito di promuovere iniziative di studio e di ricerca sul tema del «fattore umano» nella I Guerra mondiale. Per inciso, ritiene che la Commissione potrebbe utilmente svolgere un’audizione del professor Arturo Parisi, presidente del predetto comitato.

Il sottosegretario Domenico Rossi, nel confermare l’avvenuta costituzione del comitato tecnico-scientifico presieduto dal presidente Parisi, manifesta l’orientamento favorevole del Dicastero allo svolgimento delle audizioni prospettate, che potrebbero aiutare, come già accaduto in passato, a creare importanti sinergie tra Parlamento e Governo anche su questa materia.

Giorgio Zanin (PD), relatore, ritiene importante che il Parlamento proceda anche in modo autonomo rispetto al Governo, approvando una legge che vada nella direzione che ha già illustrato. Quanto all’audizione del professor Parisi, premesso di concordare sulla sua utilità, suggerisce che si potrebbe prevedere anche l’audizione di qualche esperto della materia, a condizione che le audizioni si svolgano in tempi brevi e non pregiudichino l’obiettivo di approvare la legge, almeno in questo ramo del Parlamento, entro il 24 maggio prossimo.

Donatella Duranti (SEL), nel ringraziare sia il primo firmatario della proposta di legge, deputato Scanu, sia il relatore Zanin per aver portato all’attenzione della Commissione un’iniziativa legislativa così meritevole di considerazione, ne preannuncia la sottoscrizione anche da parte del collega del gruppo di SEL, deputato Piras. Dichiara quindi di condividere l’esigenza di un rapido iter, evidenziando la necessità che il Paese si assuma la responsabilità delle condanne inflitte ai soldati durante i terribili anni della I Guerra mondiale e auspicando che ciò possa costituire uno stimolo affinché l’abolizione della pena di morte si affermi come valore universale. Ritiene, infine, utile lo svolgimento dell’audizione del presidente Parisi, purché si svolga in tempi ravvicinati, in modo da consentire alla Commissione di procedere secondo i tempi auspicati dal relatore.

Gianluca Rizzo (M5S) annuncia che il gruppo del Movimento 5 Stelle ha depositato oggi una proposta di legge sulla materia, della quale chiede l’abbinamento alla proposta di legge in titolo.

Elio VITO, presidente, assicura che, non appena assegnata, la proposta di legge del gruppo del Movimento 5 Stelle sarà abbinata alla proposta in titolo.

Giovanna Petrenga (FI-PdL) manifesta, anche a nome del proprio gruppo, apprezzamento per la proposta di legge C. 2741, che dichiara di voler sottoscrivere.

Gian Piero Scanu (PD) evidenzia come le atrocità e le sofferenze di cui la I Guerra mondiale fu occasione siano oggetto di dibattito da lungo tempo, anche se, a suo parere, l’averne discusso senza la dovuta «laicità» non ha permesso fino ad oggi di ristabilire la buona memoria dei soldati italiani che furono ingiustamente condannati. Inoltre, rileva con favore il fatto che il rappresentante del Governo abbia auspicato una sinergia tra Governo e Parlamento e si augura che ciò possa tradursi nel sostegno, da parte del Governo, all’iniziativa di legge e ai suoi obiettivi. Auspica, quindi, che si possa convergere sulla proposta del relatore di procedere in maniera condivisa e in tempi rapidi sulla proposta di legge in esame ed invita i colleghi a affrontare i temi sollevati in essa con sguardo non rivolto soltanto al passato, ma anche al bene che deriverebbe in futuro per il Paese dalla approvazione della legge.

Elio VITO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.

L’iter parlamentare è iniziato sotto buoni auspici, è sperabile che in occasione del centenario si possa concludere rendendo la onorabilità di uomini e di soldati a molte persone fucilate senza il diritto alla difesa o affidate al caso della decimazione.

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