Mario Laureati, pluridecorato generale da Grottammare
Figura eminente di ufficiale del Regio Esercito Italiano per coraggio, arditezza, sobrietà e umanità nel suo ruolo di comando e di combattente in prima linea a servizio dell’Italia.

Nasce a Grottammare il 27 ottobre 1873 da Camillo e Stracchi Caterina, pluridecorato con le seguenti motivazioni:
Medaglia di bronzo
LAUREATI MARIO da Grottammare, capitano.
Dava prova di sangue freddo e di coraggio sfidando il pericolo dell’impietosa alluvione, riuscendo con una zattera guidata sotto la sua direzione, a trarre in salvo tre soldati pericolanti: dopo lunghi e difficili tentativi. Si comportò lodevolmente anche all’attacco di Zanzur. – Bu Meliana, 17 novembre 1911 – Zanzur 8 giugno 1912.
Medaglia d’argento
LAUREATI MARIO da Grottammare, maggiore, reggimento fanteria.
Sull’altopiano Carsico, in un lungo periodo di trincea, più volte assunse il comando del reggimento, guidandolo in combattimento sempre brillantemente, con slancio, coraggio e arditezza. Su posizioni conquistate, diresse con perizia criterio e buon senso pratico i lavori di trincea e rafforzamento. Lasciato dal proprio comandante, perché ammalato, il comando del reggimento, e colpito in pieno il posto del comando da una granata avversaria che tutto distruggeva, uccidendo gran parte del personale ed altro ferendolo, risolutamente e con calma ammirevole, sotto il persistente fuoco dell’artiglieria nemica, assunse il comando del reggimento e prontamente riordinatolo continuò a guidarlo valorosamente durante lo svolgersi di tutta l’azione. – Oppacchiasella, 10-17 agosto 1916.
Medaglia d’argento
Con ardire e valore, guidava per ben due volte il proprio battaglione sotto l’incessante fuoco di fucileria e mitragliatrici, all’attacco di forti trinceramenti nemici. Ferito, non cessava dall’incitare i propri dipendenti perché si affermassero stabilmente sulla posizione raggiunta, e vi rimaneva esso pure, calmo e sereno dando mirabile esempio, finché, esausto, fu costretto ad allontanarsi. Ricoverato in luogo di cura, ne usciva non completamente guarito e rinunciava al riposo concesso raggiungendo nuovamente il suo battaglione in trincea. – Case Bonetti (Carso). 17 settembre 1916.
Medaglia di bronzo
LAUREATI cav. MARIO da Grottammare, colonnello, 281 reggimento di fanteria (M. M.). – Comandante di un reggimento, diresse, con grande perizia e singolare ardimento, le sue truppe e, vincendo la tenace resistenza dell’avversario sul fiume, ne occupò alcuni isolotti, mantenendo sempre elevato il morale ed il sentimento dei dipendenti. Basso Piave 20-24 giugno 1918.
Medaglia di bronzo
LAUREATI cav. MARIO da Grottammare, colonnello, 281 reggimento di fanteria.
In più giorni di lotta seppe tenere alto lo spirito aggressivo delle proprie truppe conservandone il comando, benché ferito e contuso leggermente. Successivamente, dava prova di sentimento del dovere e riusciva, con attiva personale azione di comando, a riordinare reparti ed a condurli in salvo, – S. Gabriele, ottobre e ripiegamento novembre 1917.
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