Cupra Marittima, la Grande Guerra e la solidarietà
[Tratto da http://www.archeocupra.it/]
È ancora una volta lo storico Padre Bernardo Faustino Mostardi [1] a compendiarci un avvenimento triste ed indimenticabile:

La guerra mondiale del 1915-1918 ha lasciato nel popolo ricordi incancellabili. Tutti gli uomini validi, anche giovanissimi, hanno lasciato il paese per accorrere sulle linee di trincea per la difesa della Patria. Le donne, i vecchi, i fanciulli, i soli rimasti nelle case coloniche e sui terreni, hanno raddoppiato e triplicato il lavoro, cosi che la produzione agricola nei quattro anni di terribile prova a Cupra Marittima non era diminuita.
La mattina del 3 luglio 1915 la flotta di navi austriache si presenta davanti al nostro paese e lo bombarda; fa saltare il ponte in ferro sul torrente Marano, mitraglia la stazione ferroviaria. Credevano, si dice, che vi fosse una polveriera ed armi in deposito. Tornarono il 21 luglio 1916: dopo una sosta, paurosa per i cittadini, se ne sono andati senza punto ferire, perché erano diretti a Grottammare.
Dalla “Relazione morale e finanziaria” (giugno 1915 – dicembre 1918) del Comitato di preparazione civile di Cupra Marittima apprendiamo:
Nel maggio 1915 quando l’Italia scese in armi per la tutela dei suoi supremi interessi, si intravide subito la necessità che accanto alla mobilitazione militare doveva effettuarsi quella di tutte le forze, di tutte le energie del Paese fuse insieme in un vincolo d’amore e di solidarietà nazionale, per collaborare con l’esercito combattente e dare alla Patria la forza della resistenza interna. Sorsero così, anche nei più piccoli Comuni, i Comitati di Preparazione Civile la cui varia, multiforme e feconda operosità esplicata, sta a testimoniare uno dei non pochi miracoli dovuti alla santità della nostra causa e alla fede salda dei destini d’Italia.
A Cupra Marittima ove ogni idea patriottica suscitò sempre un sincero fervore, venne regolarmente costituito il Comitato di P. C. dopo appena ventidue giorni dalla dichiarazione di guerra all’Austria. Il Sindaco Cav. Ettore Marcantoni, il 16 giugno 1915, convocò a questo scopo i più cospicui cittadini ai quali espose i fini della nuova istituzione, e dopo aver invocato l’unione di tutti i cittadini si addivenne alla nomina dei componenti il Comitato il quale risultò composto come segue:
De Bartolomeis Emilio, Focaracci Luigi, Caucci Pietro, Marcantoni Umberto, Laureti Gavino, Murri Matteo, Verdecchia Antonio, Tirabassi Vincenzo, Marcantoni Cav. Amedeo, Censi Pietro, Bugiardini Giuseppe, Lanciotti Don Emidio, Forcella Pericle, Camilli Don Natale, Ruzzi Dott. Ennio, Presidente Banca cuprense, Fronzuti Francesco, Biondi Federico.
Procedutosi alla elezione delle cariche, furono nominati: De Bartolomeis Emilio (presidente), Laureti Gavino (cassiere), Forcella Pericle ( segretario). A quest’ultimo, dimessosi dopo appena tre mesi dalla sua elezione, successe il Sig. Censi Pietro.
Marcantoni Cav. Uff. Marco e Nicola Mons. Averardi, presidenti onorari.
[1]: Nato a Cupra Marittima il 12 novembre 1916, membro della Deputazione di Storia Patria per le Marche, ha compiuto studi letterari, filosofici e teologici nelle abazie di Praglia, Finalpia e Subiaco.
Ha ricoperto incarichi di bibliotecario, archivista e direttore del Centro Storico Benedettino per le Tre Venezie.
Conferenziere e predicatore, ha inoltre insegnato Lettere nel ginnasio, Liturgia, Patristica, Ascetica nei Corsi Teologici.
Ha dato alle stampe diverse opere storiche ed agiografiche.
È morto a Ferrara il 23 settembre 1975.
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