Il bombardamento navale di Ancona il 24 maggio 1915

Il 24 maggio dalle quattro alle sei del mattino Ancona subì un violento bombardamento navale austriaco ad opera del cacciatorpediniere Dinara e della nave silurante Tb 53T.
La prima vittima fu una donna: Filomena Naspetti di 62 anni, moglie di Sebastiano Caparelli, morì “in seguito a ferite prodotte da schegge di proiettile di artiglieria” alle ore 04:50 del 24 maggio 1915, come si legge nel suo certificato di morte redatto da un medico dell’ospedale.
La Marina austriaca inflisse gravi danni e, solo ad Ancona, morirono 63, tra militari e civili italiani; colpì il cantiere navale e la cappella del Duomo di San Ciriaco, che venne seriamente danneggiata da otto cannonate. Consulta l’altro nostro articolo per conoscere i nomi dei militari marchigiani che hanno perso la vita il 24 maggio a seguito dei fatti di Ancona.

La sera del 23 maggio, la maggior parte della flotta austriaca era salpata da Pola per l’Adriatico con l’obiettivo di assumerne il controllo navale: ne facevano parte 3 corazzate dreadnought (Viribus Unitis, Prinz Eugen e Tegetthoff) e 8 corazzate pre-dreadnought. In seguito si aggiunsero altre unità. La flotta bombardò diverse città sulla costa adriatica.
La Tegetthoff e il cacciatorpediniere Velebit colpirono l’aeroporto Città di Falconara, fuori Ancona. La pre-dreadnought SMS Radetzky e due navi siluranti bombardarono Potenza Picena. Un’altra pre-dreadnought, la SMS Zrinyi, con altre due navi siluranti bombardarono Senigallia, distruggendo un treno, danneggiando la stazione ferroviaria e un ponte.
L’incrociatore leggero Admiral Spaun bombardò la stazione di segnalazione sull’isola di Cretaccio, mentre la Sankt Georg, con due navi siluranti, colpì Rimini, danneggiando un treno. Il cacciatorpediniere Streiter attaccò una stazione di segnalazione vicino a Torre Mileto e l’incrociatore leggero SMS Novara, con un cacciatorpediniere e due navi siluranti, colpì una base navale e le sue batterie costiere a Porto Corsini.

L’incrociatore leggero Helgoland, supportato da quattro cacciatorpediniere, ebbe uno scontro con il cacciatorpediniere italiano Turbine, a sud di Pelagosa. Il cacciatorpediniere Tatra colpì la ferrovia vicino a Manfredonia mentre il Csepel centrò la stazione ferroviaria. L’attacco si concluse con un bombardamento su Venezia e sull’aeroporto di Chiaravalle, da parte di idrovolanti austriaci.
Un’operazione militare di tale complessità e portata faceva parte di un piano preordinato e organizzato molto tempo prima di controllo navale dell’intero bacino Adriatico in attuazione di una decisione politica assunta dall’Austria di non corrispondere, se non militarmente, alle giuste rivendicazioni dell’Italia dei territori e popolazioni nazionali ancora soggette al dominio dell’impero austro-ungarico. E dimostra anche come fosse ipocrita l’accusa austriaca di tradimento dell’Italia.. L’intesa non era da tempo più coerente con i fini per cui era nata ed entrambi i Paesi agivano in autonomia in difesa di quelli che venivano considerati “preminenti interessi nazionali”.

Fonti:
http://lastoriaviva.it/il-bombardamento-navale-di-ancona-del-24-maggio-1915
http://it.wikipedia.org/wiki/Bombardamento_navale_di_Ancona
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